Con la sua morte nel 2008 ─ inattesa, lacerante, terribilmente prematura ─ Wallace ha lasciato sgomenti le sue schiere di ammiratori (cui si sono presto aggiunte, come era inevitabile, moltitudini di adoratori, per così dire, “post-mortem”). Ma invece di lasciarsi risucchiare nel vortice delle pubblicazioni postume, conviene andarsi a rileggere il “vecchio” DFW. A partire...