Nel suo taglio pseudo-autobiografico (una “storia quasi vera”, avverte la copertina) “Qualcosa di scritto” gioca sul confine tra il romanzo e il saggio critico. Ma pochi saggi riescono a essere penetranti come questo libro, che unisce alla più raffinata erudizione un’intensa carica umana. Ed è un’umanità viscerale, quasi espressionistica, quella che emerge dalle due figure...