Doverosa premessa #1: 1Q84 è diviso in tre libri. Einaudi (diversamente dalle edizioni Usa e Uk) con un’opinabile scelta di marketing ha deciso di pubblicare i primi due adesso e il terzo nel 2012. Quindi se non amate i finali in sospeso, il consiglio è aspettare il prossimo anno e il terzo libro. Anche se, trattandosi di Murakami, è molto probabile che un finale non ci sarà comunque (ma almeno sarà una scelta dell’autore, non della casa editrice).
Doverosa premessa #2: Non ho intenzione di fare alcun accenno alla trama di 1Q84 in senso stretto: penso sia uno di quei romanzi che sarebbe meglio leggere senza sapere assolutamente niente. Quindi la cosa migliore sarebbe saltare il resto della recensione e semplicemente leggere 1Q84, cosa che vi consiglio caldamente. Se sentite il bisogno di sapere comunque qualcosa, andate avanti e tenterò di non rovinarvi la lettura (ma per favore, poi non andate a cercarvi la trama su wikipedia!).

Tokyo. 1984. La storia è narrata dal punto di vista di Aomane e Tengo.

1Q84 parla di amore, di morte, di famiglia, di religione e di sesso: più o meno gli stessi temi dell’Iliade, dell’Odissea e di una buona metà di tutta la letteratura mondiale di ogni tempo, romanzi Harmony compresi.  La differenza la fa il  “come” si racconta, quello che per alcuni scrittori si può chiamare stile e solo per altri – Borges, Salinger, Foster Wallace – si può definire una vera e propria “voce”, resa inconfondibile dalla loro scrittura. Murakami appartiene indubbiamente a quest’ultima cerchia, e può servirsi di temi tanto universali e in qualche modo usurati, poiché la sua “voce” è orientata a uno scopo ben preciso: “Accumulando dati che non sono reali è possibile costruire un mondo che appare più realistico di quello esistente. In altre parole, è possibile costruire un mondo irreale che ci mostra la realtà in modo ancora più realistico. Questa è la cosa, una delle cose, che voglio fare nei miei romanzi”. 1Q84 rappresenta forse l’approdo ideale di questa personalissima poetica, di questo ricerca del reale passando dal fantastico, anche se così potrebbe non sembrare: per buona parte del libro si ha la sensazione di non trovarsi nell’immaginario murakamiano – dove non è difficile incontrare uomini parlano con i gatti e unicorni che vivono all’interno della propria coscienza – quanto in un romanzo estremamente accattivante, con atmosfere più noir che fantastiche, dove però si procede alla cieca, senza capire dove lo scrittore ci sta portando; poi la storia inizia ad accelerare, sempre più velocemente, finché si divorano letteralmente i capitoli per saperne sempre di più.  Come avrete capito, l’intreccio è indubbiamente uno dei punti di forza del libro, che in alcuni punti prende quasi i tratti del romanzo giallo: questo libro è come un meraviglioso puzzle, dove ogni pezzo è già un piccolissimo disegno a sé stante, ma unito a tutti gli altri pezzi forma un disegno completamente diverso. IQ84 sembra essere il più realistico (Norwegian Wood escluso) e visionario dei romanzi di Murakami. La tipica dimensione onirica che ricorre in tutte le opere dello scrittore non è qui nettamente separata dalla vita comune o confinata ad alcuni personaggi ma erode letteralmente in due quella che chiamiamo la realtà, fino a diventare realtà o irrealtà lei stessa, annullando le differenze tra le due dimensioni. Se tutto questo non è chiaro, allora siete sulla strada giusta: 1Q84 vuole prima di ogni cosa essere un romanzo enigmatico – a partire dal titolo, palese omaggio a Orwell, dove la “Q” sta per “question mark” (punto interrogativo) – anche se Murakami non rinuncia ad alcuni dei suoi elementi ricorrenti,  come la musica classica, il jazz, i gatti, le scene in cucina e la masturbazione, che faranno sentire a casa i numerosi adepti dello scrittore. Inoltre per la prima volta Murakami parla anche di sé stesso, e della sua letteratura, con una sorta di  inside joke, anche questo riservato ai lettori più fedeli.
In definitiva, 1Q84 è uno dei migliori romanzi di Murakami – anche se il giudizio è necessariamente sospeso (vedi doverosa premessa #1) – adatto tanto ai profani che ai Murakami-fan: i primi scopriranno uno scrittore eccezionale in uno dei suoi migliori romanzi, i secondi saranno stupiti dall’ennesimo cambio di prospettiva di un’autore che a 60 anni non si accontenta e continua a spostare l’asticella sempre più in alto.

“IQ84″ di Haruki Murakami
edito da Einaudi
pp. 724  –  euro 20