Cosa può celarsi dietro un’apparente storia d’amore? Il Mondo. Ed è ciò che troviamo dentro “Fratture” romanzo del già apprezzato Massimiliano Nuzzolo, autore del romanzo “L’ultimo disco dei Cure” e della raccolta “La musica è il mio radar”, produttore discografico e attivo nei progetti culturali con l’Arci. Un piccolo libro su cui campeggia un cuore a puzzle con una tessera mancante. Il lettore si concentrerà su quella tessera mancante, lasciando perdere l’ammiccamento al mercato che può risultare fuorviante; è quello spazio vuoto a rappresentare un universo vastissimo e ricco di significati. “Fratture” racconta le vicende di due persone, Thomas ed Elisa. Due mondi diversi e lontanissimi. Lui di famiglia piccolo borghese, un uomo qualunque, un uomo che si sta facendo da sé, una vita piccola ma ben calibrata, senza colpi di testa fino al momento del drammatico incidente che gli fa perdere la memoria e tutto. La sua vita si azzera senza possibilità di ritorno. Poteva andare peggio, questo è vero, ma risulta spiazzante il racconto di un giovane uomo alla ricerca della sua identità che fatica a ricostruire ciò che nella vita gli era consueto. Dall’altra parte Elisa, figlia di alto borghesi blasés, fotografa, ricercatrice e sperimentatrice persino su se stessa di esperienze che la vita può infliggere anche nelle situazioni migliori. Per un motivo insito nella famiglia che nel romanzo viene solo sfiorato, Elisa decide di togliersi la vita, ma vuole farlo ridendo come segno di protesta verso il suo mondo con un rimando esplicito all’Epicureismo. Non ci riesce e diventa suo malgrado una testimonial della vita e del senso della vita. Da qui nasce “Fratture”. Difficile non essere coinvolti dai due protagonisti. “Fratturati” e con pochissime possibilità di incontrarsi nella vita incappano invece l’uno nell’altro: uno stratagemma geniale, parodia di “Cercasi Susan Disperatamente”, film di Madonna degli anni 80, così come molte altre citazioni sono disseminate lungo il percorso, citazioni che vanno dalla filosofia alla musica, con intere scene ad incastro alla maniera dei musicisti e dei pittori fiamminghi e la storia si va costruendo attraverso scambi e narrazioni telefoniche che portano il lettore a confrontarsi con il mondo e l’assurdo che ci sta intorno. Tutto confluisce nelle voci e nei racconti dei personaggi che crescono parlando e raccontando le cose che vedono e vivono. L’analisi di una generazione, del proprio habitat emotivo, la famiglia, il lavoro, il futuro… Fitzgerald, Pirandello, Coe sembrano essere i numi di questa storia assai originale. L’autore parla esplicitamente di Albert Camus e del “Mito di Sisifo” come scintilla ispiratrice. Nuzzolo è abile a incuriosire il lettore e a fargli sfogliare pagina dopo pagina, crea una storia a tasselli coadiuvata da un diario dei sogni, un inventario ricco di politica e non solo, da discorsi diretti estremamente incisivi sulla pagina intonsa che aprono nel lettore domande schiaccianti per portarlo verso un finale che se non è a sorpresa poco ci manca. Molto sta nei simboli disseminati lungo il percorso e come un “giallo” della vita, una ricerca di indizi apparentemente folle e inconcludente, tutto galleggia tra aspirazione a qualcosa di divino, l’anima, e la sua totale e solitaria assenza per l’uomo. Camus che prorompe sulla pagina, ecco che l’amore camusiano 3.0 disvela le sue carte con l’elegante stile di Nuzzolo. Tutto si incastra in maniera perfetta, come in un cerchio, come accade solo in pochi romanzi contemporanei e non resta chiuso nel libro, tra parodie – a dir poco esilaranti e geniali quella che prende di mira gli imprenditori italiani pronti ad andare all’estero per evadere il fisco con la scusa di aiutare chi ha di meno e quella della coppia matura alle prese con scambi di partner e con un famoso programma televisivo, citazioni, percorsi esistenziali, incidenti, sogni, folli ma poi nemmeno così folli documentari sull’anima, dolore in varie tonalità e gradazioni, incomprensione, gioia, speranza o forse è più sensato parlare di forza, ma pure di una volontà di azzerare un mondo che non va così com’è e che occorre ricostruire a tutti i costi. Azzardo i termini neoumanista e rivoluzionario. Un libro complesso che si presta a varie letture, da quella politica, sociologica e filosofica fino alla lettura più coinvolgente e diretta perché è bene specificare che questo è un romanzo ed è estremamente piacevole da leggere. Un romanzo di una potenza sbalorditiva.

“Fratture” di Massimiliano Nuzzolo edito da Italic pp. 184  –  euro 16 Recensione di Alessandra Cardusio