Anni fa ebbi la fortuna di partecipare a una lezione universitaria di Antonio Tabucchi; sigaretta alla bocca, il braccio sollevato in aria a disegnare cerchi, denotava i protagonisti della sua narrativa “presenze sfuggenti”, e ripeteva a noi studenti, tanto affascinati quanto distratti da quella gestualità che accompagnava ogni sua parola, “eppure, come li ho inseguiti...