minimum fax nel paese della persuasione saunders georgeQuanti giorni, mesi o anni ci vorrebbero per una persona normale per immaginare una storia in cui una barretta di cioccolato si trasforma in un essere supremo al comando di una improbabile coalizione di patatine, panini giganti e poltiglie umane? Oppure le tragicomiche vicende di genitori insoddisfatti della maschera facciale parlante da applicare al proprio bebè per simulare un’interazione verbale col neonato?
Difficile dirlo. Quel che è certo è che a George Saunders, uno dei più intriganti ed immaginifici autori di short stories degli Stati Uniti, questo genere di follie fanta-distopiche riesce alla perfezione.
Un autore capace come pochi di dare vita ad universi paralleli, sempre vagamente schizofrenici, nei quali comicità, fantascienza e denuncia sociale si amalgamano in un’alchimia di magistrale equilibrio.
Il bersaglio preferito di Saunders è la società americana (ma il discorso, inutile dirlo, si adatta fin troppo bene anche da noi): i suoi paradossi, i suoi deliri, la sua onnipotenza così cinica e fragile al tempo stesso. Un mondo che sotto la sua penna si trasforma in un’alienata e allucinata parodia dei tempi presenti con l’umanità ridotta a tragicomica macchietta, asservita a desideri e bisogni etero diretti e spogliata di ogni capacità di discernimento.
Il fil rouge che lega l’opera di Saunders  (questa è la terza miscellanea di racconti pubblicata in Italia, cui si aggiunge una deliziosa favola per bambini e una brillante raccolta di reportage giornalistici) è sempre in qualche modo riconducibile al progressivo disfacimento del tessuto sociale, affettivo, familiare, quando non direttamente della psiche individuale. Uno sfaldamento che si lega alla progressiva perdita di qualsiasi capacità di discernimento, di critica e autocritica da parte di una società che l’autore descrive come inebetita e prona ai voleri di una élite dispotica.
Ma niente paura: questo scenario da incubo fa da ordito per una trama che si dipana attraverso i registri più diversi, virando facilmente dall’angusto al sarcastico, dall’orrido al comico vero e proprio, in un crescendo caleidoscopico che fa di ogni racconto un piccolo gioiello letterario.
Quello che resta dall’esperienza di lettura è una sensazione frastornante e appagante allo stesso tempo. E insieme un tarlo nella testa che risuona come monito: non rinunciare mai alla libertà.

“Nel paese della persuasione” di George Saunders
edito da Mnimum Fax
pp. 228  –  euro 15