underworld don delillo einaudiIl 3 ottobre 1951 i russi fanno esplodere una bomba atomica in una località segreta.
Nello stesso giorno i Dodgers e i Gyants si affrontano nella partita finale che deciderà il vincitore del campionato di baseball.
Tutto il romanzo ruota intorno ad una pallina eccezionale, quella del punto decisivo della partita che assegna la vittoria in extremis ai Gyants con un leggendario fuoricampo: la palla vola sulle tribune, tra spettatori che si accapigliano per prenderla, e sarà preda di un ragazzino del Bronx.
Negli anni, per alterne vicende, cambierà numerosi padroni e questi passaggi di mano riveleranno storie e personaggi spesso collegati tra di loro; storie che attraversano quaranta anni di vita americana, dagli anni cinquanta e l’inizio della guerra fredda, al Vietnam e alla contestazione studentesca, fino alla fine del secolo.
Tra i tanti inventati troviamo anche personaggi reali come Frank Sinatra, il comico Lenny Bruce e, soprattutto, John Edgar Hoover, il potente capo dell’Fbi.
Underworld è un romanzo vasto, con salti nel tempo senza un apparente ordine cronologico.
La trama, che racconta la storia privata del personaggio principale Nick Shaye e la storia pubblica della contrapposizione tra blocco americano e sovietico, tenta di portare alla luce le connessioni nascoste che hanno determinato la seconda metà del novecento. Un tema che ricorre spesso è quello della spazzatura: che si tratti di scorie nucleari o dell’Fbi che fruga nei rifiuti domestici alla ricerca di informazioni sul suo proprietario, o di opere d’arte fatte con i rifiuti industriali, tutti residui del mondo dei consumi postmoderno.
Fin dalla sua pubblicazione nel 1997 il romanzo è stato accolto come un capolavoro epico sulla consapevolezza nell’era della guerra fredda; De Lillo è affascinato dal lato nascosto degli eventi, ha scritto infatti che “la storia è la somma di tutto ciò che non ci viene detto”.
De Lillo è considerato il grande maestro della narrativa postmoderna americana e, in effetti, qui si possono trovare temi cari al movimento come il complotto, l’ossessione mediatica e dei prodotti della società dei consumi.
Con una prosa chiara e la parlata veloce in presa diretta, l’autore scava nei lati oscuri della seconda metà del ventesimo secolo cercando di rivelare i segreti della nostra storia recente.
Underworld offre una chiave per comprendere la nostra cultura, condizionata da meccanismi oscuri e palesi del potere politico.

“Underworld” di Don DeLillo

edito da Einaudi

pp. 886  –  euro 16.50

Recensione di Antonio Marianantoni