rizzoli difendere l'Italia ida magliIda Magli, antropologa, saggista e collaboratrice de “Il Giornale”, ha tutte le conoscenze necessarie per parlare della realtà italiana attuale da un punto di vista storico e sociale, o almeno così sembrerebbe. Proprio per questo leggere “Difendere l’Italia” fa storcere così tanto il naso.

Finchè parla di fatti accaduti in politica o di dati statistici niente da dire, fa un buon lavoro di denuncia alla classe politica e clericale che va sempre bene; ma le teorie che si inventa per giustificare la brutta situazione italiana non si trovano neanche nei peggiori film di fantapolitica. Sostiene per esempio l’esistenza di un “laboratorio per la distruzione”, una specie di circolo massonico costituito dai leader e banchieri europei che mira alla distruzione (non fisica ma morale, una specie di assassinio delle menti dei popoli) dell’Europa, attraverso l’omologazione di tutti gli stati a uno solo (l’UE, il male assoluto). La saggista ha davvero paura di questa omologazione che si sta verificando attraverso la cancellazione dell’identità nazionale dei singoli stati. Ma il problema è che oltre a essere estremamente radicale in cio’ che afferma, confonde (a mio parere) omologazione con globalizzazione: è contraria per esempio al diffondersi dell’inglese, senza rendersi conto che in un mondo globalizzato una lingua “unica” è necessaria.

Per non parlare dei provvedimenti che attuerebbe nei confronti degli immigrati: vuole bloccare le frontiere e negare loro la cittadinanza, sempre per salvaguardare l’identità nazionale. Razzismo o pragmatiche considerazioni? Chi lo sa. Un altro problema del libro è la sua oscurità, degna di una profezia dantesca: troppo spesso non si capisce né il vero parere dell’autrice né dove voglia andare a parare. Omosessualità, ruolo della donna, immigrati? Tre temi tra i tanti affrontati nel libro che sono presi e lasciati lì, con un contorno di teorie che definire fantasiose è un eufemismo (il suo impegno nel trovare teorie riguardanti il membro maschile infastidirebbe persino Freud).

Per quanto riguarda i provvedimenti con cui si vanta in copertina di poter risollevare l’Italia, non è che son tutti da buttare ma non spiega come si potrebbe passare al suo modello, espone solo l’impostazione; contro gli immigrati dimostra invece una cecità sociale prodotta da paura su cui non mi soffermerò oltre.

Consiglio questo libro? Non saprei. Comunque non me la sento di criticare in modo così spietato una studiosa, che probabilmente ne sa più di me; in più questo saggio è l’espressione di un’ intellettuale italiana frustrata, amara di anni di delusioni politiche, merita quindi rispetto. Inoltre c’è una cosa dire: l’atmosfera prodotta da tutti i fattori sopracitati è così strana che è quasi originale, sembra quasi scritto in un’altra epoca. Se cercate un saggio più specifico o più ottimista andate oltre, ma di certo “Difendere l’Italia” è tutt’altro che noioso.

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“Difendere l’Italia” di Ida Magli

edito da Rizzoli

pp. 266  –  euro 11

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Recensione di Giulio Quarta

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