edizioni e/o re d'Inghilterra servito bohumil hrabalSempre per il ciclo di autori cechi, ho deciso di leggere Bohumil Hrabal, autore del 1900 che ha svolto nella sua vita decine e decine di lavori diversi; fra questi, anche quello di cameriere, che gli ha probabilmente dato l’idea per questo libro.

La storia, narrata in prima persona, è quella di Ditie, un giovanissimo cameriere ceco che in anni e anni di dura carriera riesce pian piano a scalare i vari gradi del suo lavoro fino a divenire egli stesso uno di quelli hoteliers che tanto invidiava, proprio durante il periodo più buio della storia del suo paese, gli anni sessanta del secolo scorso.

La narrazione quindi ripercorre tutte le fasi della sua vita lavorativa ma non solo. Nelle pagine parla anche del suo incontro con la civiltà nazista e l’amore per una giovane “ariana”, ponendo in una luce non completamente positiva il protagonista che più volte sente il rimorso di coscienza al pensiero dei suoi agi mentre decine e decine di connazionali vengono giudicati e giustiziati dai nazisti.

La storia ha un drastico cambiamento negli ultimi capitoli, che narrano l’età più matura, durante la quale il nostro riesce finalmente ad arricchirsi, incorrendo nelle inevitabili difficoltà dovute alla sua situazione economica durante il regime comunista.

La parte più interessante è sicuramente quella finale, in cui l’introspezione del protagonista, mai troppo filosofica né pesante, lascia un forte spunto di riflessione per quanto riguarda la nostra autodefinizione come individui tramite i rapporti interpersonali.
Ho apprezzato indubbiamente la scelta della prima persona, anche se inizialmente mi sono imbattuto in una sintassi leggermente differente e quindi un po’scoraggiante, ma si riesce senza problemi a “prendere il ritmo”.

Ciò che invece ho trovato poco efficace e insensata è stata la struttura dei capitoli, secondo me privi di un vero e proprio filo conduttore interno, che mi ha deluso maggiormente proprio nell’ultimo, che avrebbe meritato un’ulteriore divisione e quindi una titolazione più adeguata.

Consiglierei questo libro solo a lettori più maturi e comunque abbastanza “navigati” nel mare della letteratura e che quindi non cerchino particolari emozioni o colpi di scienza ma che sappiano apprezzare quella che sembra una tranquilla cronaca di una vita, se non propriamente comune, certo non straordinaria. Credo sia inevitabile inoltre un minimo di documentazione sulla particolare situazione politica dell’epoca (anni 60-70) per meglio comprendere le varie dinamiche.

.

“Ho servito il Re d’Inghilterra” di Bohumil Hrabal

edito da Edizioni E/O

pp. 218  –  euro 9

.

Recensione di Nicolò Bonato

.