simsion longanesiQuando una casa editrice decide di staccare un assegno da 1,8 milioni di dollari per il romanzo di un esordiente, che in breve diventa il manoscritto più conteso alla Fiera di Francoforte e i cui diritti di traduzione vengono venduti in 36 paesi; quando accade tutto questo (e non accade frequentemente), ci sono solo due possibili spiegazioni.
O un astro nascente della letteratura è appena sbocciato e niente sarà più come prima nel mondo dei libri. Oppure, più semplicemente, sta per nascere un sicuro bestseller commerciale. Che, logico corollario, presto diventerà un film da box office.
Sfortunatamente (per la storia della letteratura) e fortunatamente (per milioni di lettori-spettatori) il libro di Graeme Simsion appartiene senza ombra di dubbio alla seconda categoria di eventi.
Un romanzo che pare già uno screenplay holliwodiano (l’autore è, tra le altre cose, proprio uno sceneggiatore), pronto per diventare una classica commedia-degli-equivoci-barra-romantica all’americana (sebbene ambientata in Australia, ma è un dettaglio in questo caso trascurabile).
La storia nasce da un’idea divertente – trovare moglie attraverso un questionario scientifico in grado di selezionare i candidati migliori – che però (troppo) presto si rivela un semplice pretesto per far interagire i due personaggi opposti. Don Tillman, professore di genetica verosimilmente affetto da sindrome di Aspergen (metodico all’eccesso, salutista, programmatore e assolutamente inadatto alle relazioni sociali) e Rosie Jarman, praticamente il suo esatto opposto.
Il finale è chiaramente già scritto nella prima pagina e non è certo la cosa più riuscita del libro che gioca, in ogni caso, con una serie di luoghi comuni di sicura presa sul pubblico meno smaliziato. Dagli opposti che si attraggono al cuor che non si comanda, passando per una spennellata di evidenti riferimenti cinematografici, da “Harry ti presento Sally” a “Qualcosa è cambiato”, peraltro citati nel libro stesso. Il tutto condito da dialoghi vivaci e battute a effetto.
Insomma, diciamo che se esistesse una macchina in grado di fabbricare romanzi sulla base dei principali indicatori di gradimento del pubblico, questa potrebbe benissimo essere una storia uscita fuori in automatico. Proprio perché contiene, soprattutto nella prima parte, tutti gli ingredienti della perfetta commedia.
Chi ha bisogno di un’amena lettura da ombrellone farà bene a non farsi scappare questo libro.
Tutti gli altri possono tranquillamente farne a meno.

“L’amore è un difetto meraviglioso” di Graeme Simsion

edito da Longanesi

pp. 303  –  euro 14,90

Recensione di Giuseppe De Marco